Coop Italia/Pedroni: “Responsabilità sociale? Non basta chiedere di fare allo Stato”

2013-08-27T10:28:44+02:0027 Agosto 2013 - 10:21|Categorie: Retail|Tag: , , |

Rimini – “Responsabilità sociale dell’impresa e profitto sono compatibili?”. E’ iniziato con questa domanda, l’intervento di Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, nel corso dell’incontro ‘La grande azienda e la responsabilità sociale d’impresa’ in scena giovedì 22 agosto a Rimini nel corso del Meeting per l’amicizia tra i popoli. “La domanda è vecchissima però io la rifaccio schietta. Se per profitto si intende un profitto individuale e la massimizzazione dello stesso, credo che non ci sia grande possibilità di rendere compatibili questi due elementi. Se, invece, per profitto intendiamo la creazione di un valore comune, costituito da elementi economici e non, le due cose possono vivere insieme. Il mercato non è geneticamente incompatibile con la creazione di valore sociale”. Pedroni ha poi illustrato alcune delle iniziative messe in campo da Coop Italia in materia di responsabilità sociale. Innanzitutto i prodotti a marca commerciale, con il progetto dedicato all’acqua in pole position: “Un anno e mezzo fa abbiamo avviato il progetto sull’acqua. Di cosa si tratta? Abbiamo fatto un’iniziativa che, evidentemente, non è partita dal conto economico. Avete mai sentito un’impresa dire che non vuol vendere un prodotto? Noi l’abbiamo fatto. Eppure, nei nostri negozi la categoria delle acque minerali, era la prima in termini di vendite. E, sicuramente, la primissima in termini di volumi. Eppure Coop ha fatto una campagna per dire che si può bere l’acqua del rubinetto. Volete l’acqua minerale? Benissimo. Scegliete acqua minerale da fonti vicine”. Pedroni ha poi parlato dei prodotti equo e solidali, degli Ogm e delle liberalizzazioni dei farmaci. Ed è in virtù dei risultati ottenuti da Coop Italia in questi settori che ha concluso ribadendo che: “La genialità non è in astratto “genio”, che punta solo ed esclusivamente al proprio interesse. Bisogna che sia messo al servizio del bene comune. Lo dico con un po’ di passione perché penso che ci sia tanto da fare e che non basta chiedere di farlo fare allo Stato”.

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