Meda (Mb) – Coop Alleanza 3.0 ha deciso di rimuovere dai suoi scaffali alcuni prodotti israeliani (leggi qui). E questo per protestare contro il massacro di civili attuato dagli israeliani nella Striscia di Gaza. Non sono d’accordo per vari motivi. Doverosa una premessa: condanno anch’io con molta fermezza quello che sta accadendo a Gaza. La reazione di Israele di fronte al massacro compiuto da Hamas – non dimentichiamoci che tutto nasce da qui – è stata ed è sproporzionata. Giusto combattere il terrorismo. Assolutamente ingiusto coinvolgere e affamare la popolazione civile. La decisione di Coop travalica però la giusta indignazione.
Mettere all’indice ed eliminare dagli scaffali alcuni prodotti è molto pericoloso. Significa generalizzare un giudizio: tutti gli israeliani sono colpevoli. Non è vero. Esiste un’opposizione – non dimentichiamoci che Israele è l’unico paese del Medio Oriente dove si svolgono vere elezioni democratiche – che non è d’accordo con tempi e metodi del premier Netanyahu. Pensiamo ad esempio ai parenti degli ostaggi ancora in mano ad Hamas. Non solo: esistono contadini e lavoratori, quelli che realizzano i prodotti eliminati, che non c’entrano nulla con il governo israeliano. Che colpa hanno?
Di più: mettere la stella gialla ad alcuni prodotti ricorda talune pratiche che pensavamo sepolte dalla fine della Shoah, lo sterminio di massa degli ebrei ad opera di Hitler e dei suoi accoliti. Una considerazione finale: dovessimo togliere dagli scaffali prodotti realizzati in nazioni che non rispettano i diritti civili – l’elenco è lungo: Cina, Venezuela, Iran, Russia e altri ancora – ci ritroveremmo i supermercati quasi vuoti. Bell’idea della Gaza Cola. Partiamo da qui e valorizziamo prodotti e iniziative a sostegno della popolazione palestinese. Per una vera pace fra i popoli: due nazioni, due stati.
Foto di CHUTTERSNAP su Unsplash