Roma – “Non abbiamo bisogno di aiuti per cambiare modo di fare le nostre attività: non si risolve il problema della crisi da lockdown per la pandemia invitando aziende non convertibili a convertirsi in altro. In questo momento, abbiamo bisogno che turismo e mobilità torni a vivere nelle nostre vie. Abbiamo chiesto aiuti concreti e sufficienti a salvaguardare le nostre attività, disposti a farci carico di ulteriori indebitamenti non voluti e non previsti che toglieranno altri anni alla nostra volontà di crescita, sviluppo ed innovazione”. Così si legge in una lettera aperta di 50mila ristoratori, tra cui figura Gianfranco Vissani, rivolta al viceministro Laura Castelli. “Se si sbagliano i tempi ed i modi si fa danno. Questi scivoloni televisivi mettono alla gogna mediatica un intero comparto. Ci hanno dato dei pigri, dei rivoluzionari, multati e adesso anche degli incapaci. Tutti questi appellativi non appartengono alla nostra categoria”, aggiungono, sottolineando che gli incentivi al lavoro agile non hanno aiutato gli imprenditori che “non hanno mai chiesto clienti al governo”, bensì “sostenibilità per le riaperture”. Tra i firmatari della nota figurano: Treviso Imprese Unite, Ristoratori Milanesi, Associazione ristoratori valle Camonica e Associazione pubblici esercizi alta valle Camonica, Associazione ristoratori Gussago Franciacorta, Associazione Palazzolese Enogastronomica, Movimento impresa Lombardia Liguria Riparte, Ristoratori Emilia Romagna, Ristoratori Toscana, Futuro Ho.re.ca Pisa, RistorItalia, Horeca Ciociaria, Associazione Commercianti per Salerno, Movimento Impresa Puglia, A.I.O.S., ARTHoB.
Crisi ristoratori (4) – La lettera degli imprenditori: “No alla gogna mediatica. Chiediamo sostenibilità per le riaperture”
RepartoGrafico2020-07-21T09:29:42+01:0021 Luglio 2020 - 09:29|Categorie: Mercato|Tag: crisi ristoratori, riaperture, viceministro castelli|
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