Bologna – Gianpiero Calzolari, presidente di Bologna Fiere, commenta lo scenario economico ad Affari&Finanza di Repubblica. Il sistema fieristico, spiega, “può aiutare le imprese a orientarsi sui nuovi mercati: a fronte di una situazione che si sta inasprendo, non è detto che si debba dipendere dagli Usa, si può andare anche in Canada, in Messico, nel Sud-Est asiatico, nei Paesi Arabi. Le fiere, purchè abbiano una dimensione internazionale, possono essere un volano anche per le imprese più piccole, soprattutto quando queste costituiscono delle eccellenze”. I comparti più danneggiati, continua, potrebbero essere “il Parmigiano Reggiano, il vino, l’acciaio, l’automotive e la meccanica”.
“Le fiere non servono a confermare il business: il loro valore aggiunto è quello di mettere a disposizione del sistema tutto quello che c’è di nuovo sul mercato, con cui si può stabilire una relazione fisica, che non è solo la stretta di mano”, prosegue. “Noi di Bologna Fiere abbiamo appena chiuso il 2024 con un fatturato superiore del 50% a quello del pre-Covid. Sul 2023 l’incremento è del 40%”.