Verona – Il Consorzio Doc Delle Venezie si dice soddisfatto delle raccomandazioni formulate nei giorni scorsi dal Gruppo di alto livello della Commissione europea sul futuro del vino (leggi qui). Un documento che il Consorzio definisce “strategico” per contribuire al dibattito sulla politica agricola comune post-2027, “fornendo una visione chiara e concreta per il sostegno al settore vitivinicolo”.
Tra le raccomandazioni accolte con favore dalla Doc Delle Venezie – che rappresenta una filiera di 6.141 viticultori, 575 aziende di vinificazione e 371 aziende di imbottigliamento – c’è l’allineamento della produzione vinicola alla domanda, anche mediante l’introduzione di “programmi di estirpazione mirati”.
Accolta con favore la spinta ad aumentare la resilienza del settore alle sfide climatiche e di mercato “attraverso politiche di supporto e strumenti di gestione del rischio, come un accesso più ampio a soluzioni assicurative innovative e l’allineamento degli investimenti con piani di adattamento ai cambiamenti climatici”. Per restare competitivi risulta poi strategico adattarsi alle nuove tendenze di mercato, “rendendo più flessibile la gestione finanziaria della nuova Pac e modificando i programmi di sostegno nazionali” in base agli eventi di mercato. Bene anche per la richiesta di maggiore flessibilità sull’utilizzo delle autorizzazioni al reimpianto e sull’applicazione della misura di promozione rispetto all’utilizzo dei fondi Ocm non utilizzati alla chiusura di ogni anno finanziario.
“Le raccomandazioni del Gruppo di alto livello – che incontrano le riflessioni emerse durante il nostro congresso che si è tenuto il 26 ottobre a Udine – tracciano una direzione strategica per definire un futuro più sostenibile e competitivo per il comparto e per la nostra filiera vitivinicola interregionale”, dichiara Stefano Sequino (foto), Direttore del Consorzio Doc Delle Venezie. Con una superficie produttiva di 27mila ettari e una quantità pari a 250 milioni di bottiglie, la Doc Delle Venezie rappresenta oggi l’85% del Pinot Grigio italiano ed il 43% di quello mondiale.