Roma – L’attuale emergenza idrica potrebbe avere gravi conseguenze sul Pil italiano. Con flessioni fino al 18%, pari a 320 miliardi di euro. L’allarme è stato lanciato nel corso della presentazione della quarta edizione del Libro bianco ‘Valore Acqua per l’Italia’, curato dalla Community Valore Acqua per l’Italia di The European House – Ambrosetti.
Per arginare la crisi idrica in cui ci troviamo è necessario abilitare la transizione smart e digitale della filiera dell’acqua tutelando maggiormente le infrastrutture idriche, il 25% delle quali ha più di 50 anni. Datati sono anche i contatori idrici nelle case degli italiani (il 50% ha più di 20 anni). I contatori ‘smart’ sono invece solo il 4%, 12 volte in meno rispetto alla media europea. Se tutte le abitazioni avessero un contatore intelligente, spiega Ambrosetti, si potrebbero risparmiare fino a 2,4 miliardi di euro all’anno riducendo di oltre 513 milioni di metri cubi la richiesta idrica.
Necessario è anche il passaggio a una gestione circolare della risorsa idrica, considerato che l’Italia, con oltre 9 miliardi di metri cubi l’anno, è il primo Paese dell’Ue per acqua prelevata a uso civile. E ogni abitante, in media, utilizza 220 litri di acqua civile al giorno a fronte di una media europea di 165 litri. Tuttavia, oggi solo l’11% delle acque piovane viene recuperato, e circa 1,3 milioni di cittadini, prevalentemente al Sud, non hanno sistemi di depurazione. Solo il 4% delle acque reflue, inoltre, è destinato al riutilizzo diretto, a fronte di un potenziale 23%.
“Le condizioni infrastrutturali della filiera estesa dell’acqua italiana insieme alla sempre crescente pressione sulla risorsa idrica resa drammatica dagli effetti del cambiamento climatico ci impongono in tempi rapidi un cambio di paradigma”, spiega Valerio De Molli, managing partner e Ceo di The European House – Ambrosetti. “Il passaggio a una gestione circolare della risorsa idrica è la priorità. Il modello si compone di cinque azioni riassunte nella formulazione delle ‘5R’: Raccolta, Ripristino, Riuso, Recupero e Riduzione dei prelievi, dei consumi e delle perdite”.