Milano – “La richiesta (ndr: di Assorimap) di anticipare al 2027 gli obblighi sul contenuto minimo di riciclato previsti dal Pppwr rappresenta una misura unilaterale e fortemente impattante sull’industria nazionale della trasformazione e sugli utilizzatori di imballaggi”. Si esprime così Unionplast in merito alla proposta espressa da Assoriamap (leggi qui) per affrontare l’emergenza riciclo plastica.
“Una misura di questo tipo comporterebbe per i trasformatori e per i brand owner costi di adeguamento molto elevati, introdurrebbe ulteriore complessità normativa e aumenterebbe il rischio di non conformità”, si legge in una nota dell’Unione nazionale dei trasformatori di plastica. “Non vi sono inoltre evidenze che un anticipo degli obblighi possa stimolare una reale ripresa della domanda; al contrario, potrebbe accrescere l’incertezza operativa delle imprese. Vi è infine il rischio concreto che gli utilizzatori si orientino verso materiali alternativi non soggetti ad obblighi – e non necessariamente più sostenibili – aggravando gli squilibri di mercato”.
Un anticipo unilaterale degli obblighi creerebbe inoltre una divergenza regolatoria tra l’Italia e gli altri Stati membri, generando condizioni concorrenziali non omogenee e penalizzando i trasformatori italiani rispetto ai loro competitor europei.
Unionplast ricorda infine che il Mase ha già attivato da tempo un tavolo di coordinamento dedicato, al quale occorre attenersi per assicurare coerenza, proporzionalità e uniformità delle misure.