Roma – “Viste le mancate misure urgenti per salvare il comparto, l’industria privata del riciclo, dopo anni di sopravvivenza, si arrende: da oggi fermiamo gli impianti. Lo facciamo con senso di responsabilità, consapevoli delle ripercussioni sull’intero Paese, ma continuare a produrre con perdite insostenibili, è ormai impossibile”. L’annuncio arriva da Walter Regis, presidente di Assorimap. Come si legge in una nota diffusa dall’associazione nazionale riciclatori e rigeneratori di materie plastiche, “gli incontri al Mase dell’8 ottobre e poi al Mimit lo scorso 24 ottobre (approfondisci qui), non sono serviti ad attivare gli interventi necessari per salvare il comparto”.
“Sono passati quasi due mesi dall’ultimo appello al ministro Pichetto Fratin e più di un mese dal tavolo convocato dal ministero dell’Ambiente con la promessa di una nuova convocazione operativa entro i primi di novembre, che ad oggi non è avvenuta”, continua Regis. “Quello che denunciavamo a ottobre non era un vano avvertimento, come non lo è questo annuncio di stop degli impianti. Siamo di fronte a un’emergenza nazionale che non possiamo affrontare da soli”.
Il blocco degli impianti di riciclo rischia di aggravare ulteriormente la situazione, “i piazzali dei centri di stoccaggio e di selezione sono già stracarichi e vicini ai limiti autorizzativi previsti. Se noi riciclatori smettiamo del tutto di processare i lotti, il sistema di selezione si bloccherà nel giro di qualche settimana. A quel punto, non ci sarà più spazio per conferire la plastica raccolta in modo differenziato dai cittadini”, conclude Regis. Che chiede al Governo “fatti e subito, perché non possiamo assumerci l’onere della gestione dei rifiuti in plastica di un intero paese”.