Pavia – Nei campi di Castello d’Agogna (Pv), presso il Centro ricerche sul riso dell’Ente Nazionale Risi, è stato raccolto ieri il riso frutto della prima sperimentazione italiana in campo di piante migliorate con le Tea, le Tecniche di evoluzione assistita. Come ricorda l’Ente Risi, si tratta di prodotti che nulla hanno a che vedere con gli Ogm. “Obiettivo della ricerca è quello di ottenere un riso meno suscettibile al brusone, il fungo che spesso ostacola la crescita del riso fino ad arrivare a compromettere la sua coltivazione”, fanno sapere dall’Ente. “Ma le Tea possono intervenire anche sulle altre caratteristiche bio-morfologiche per rendere la pianta di riso più produttiva e resiliente e nel medesimo tempo più resistente al cambiamento climatico, dimezzando i tempi dell’ottenimento di una pianta di riso migliorata/editata in modo da renderla – come in questo caso – meno bisognosa di fitofarmaci o di acqua o di fertilizzanti”.
Al taglio del riso erano presenti la presidente dell’Ente Nazionale Risi, Natalia Bobba, il responsabile del settore miglioramento genetico del Centro ricerche sul riso, Filip Haxhari, e la ricercatrice del dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Università di Milano, Vittoria Brambilla che, con Fabio Fornara, guida da anni un gruppo di ricerca che studia e sperimenta le Tea. “Siamo convinti che sia anche attraverso queste evoluzioni che la coltivazione del riso potrà continuare a essere un’eccellenza”, ha sottolineato Natalia Bobba.
Nella foto, il campo in cui è avvenuta la sperimentazione di riso. Foto tratta dal sito www.enterisi.it