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Cina e Gdo: le grandi insegne lasciano il Paese

2023-04-07T10:34:32+01:0018 Settembre 2012 - 10:08|Categorie: Retail|Tag: , , , , |

Shangai (Cina) – Sulla base di una nota di Alberto Forchielli, presidente di Osservatorio Asia, diffusa ieri da Radiocor, in Cina, dopo anni di profitti e di espansione, i giganti internazionali della Gdo si trovano ad affrontare momenti di difficoltà. A partire da Carrefour: pioniera del mercato cinese, con 206 ipermercati in 64 città, sembra che sia intenzionata a vendere i suoi punti vendita. Anche Walmart ha affermato di voler ridurre, se non dimezzare, l’apertura di nuove superfici. Ma anche Home Depot, il colosso Usa nel Dyi (Fai da te) chiude un centinaio di punti vendita e si ritira dalla Cina. I consumatori cinesi sono effettivamente attratti dal rapporto qualità/prezzo garantito dalla grande distribuzione, ma sono a disagio con la complessità degli outlet, la disposizione su più piani. Indagini più recenti, inoltre, hanno dimostrato che l’antica familiarità con i negozi al dettaglio organizzati per cluster di prodotti consentono maggiore scelta e comparazione di prezzo è stata trascurata troppo frettolosamente. Infine, l’inglese Tesco ha chiuso alcuni punti vendita per non continuare le perdite di gestione. Evidentemente, non esistono soltanto motivi culturali dietro queste decisioni. Svolgono infatti un ruolo ragioni piu’ strettamente economiche come l’aumento degli affitti e dei costi degli addetti. (NC)

 

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