Federdistribuzione: “Consumi deboli. Necessari interventi strutturali per sostenere famiglie e imprese”

Milano – Negli ultimi mesi, in Italia, si registra una contrazione della domanda e un rallentamento diffuso dei consumi. Tra i motivi: le tensioni geopolitiche, l’incertezza economica, le trasformazioni sociali e le nuove tecnologie. Il retail moderno, di conseguenza, si trova a dover affrontare profondi cambiamenti. È quanto emerge da uno studio Censis presentato al Forum della Distribuzione Moderna 2025 organizzata da Federdistribuzione lo scorso novembre. Come spiega la ricerca, in questo contesto si sta affermando una nuova interpretazione dei consumi e del retail, dove qualità e valori personali prevalgono sulla quantità. L’83,9% dei consumatori sceglie prodotti coerenti con i propri valori, il 75,5% privilegia la sostenibilità e il 70,6% evita gli acquisti impulsivi. L’invecchiamento della popolazione, poi, consolida il ruolo dei punti vendita come luogo di socializzazione: per il 69,3% lo shopping è un’occasione di svago e il 38% desidera negozi che offrano anche spazi di relazione.

“Per sostenere famiglie e imprese e rilanciare la domanda interna sono necessari interventi strutturali”, dichiara Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione, come riporta L’Economia de Il Corriere della Sera. Il primo segnale positivo per le famiglie arriva dalla rimodulazione delle aliquote Irpef della Manovra 2026, ma Federdistribuzione ha già chiesto l’estensione della misura ai redditi fino a 60mila euro. Per quanto riguarda le imprese, si rendono necessarie misure strutturali che consentano una programmazione degli investimenti in innovazione. Nel 2024 il retail ha investito in tal senso 6,4 miliardi di euro – intervenendo su digitale, welfare, formazione e infrastrutture -. “Il retail moderno è una rete di prossimità che contribuisce a contrastare la desertificazione commerciale e a tenere vivi i territori”, spiega Buttarelli, “e riteniamo per questo che debba godere della stessa considerazione di altri settori”.

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