Roma – Nel corso del Forum nazionale del largo consumo, promosso da Centromarca (Associazione italiana dell’industria di marca) e IBC (Associazione industrie beni di consumo), la filiera del ‘carrello della spesa’ (agricoltura, industria di trasformazione, distribuzione moderna, logistica) ha portato all’attenzione della politica proposte che mirano a rafforzare la competitività del settore e garantire un beneficio diretto ai consumatori.
Il settore del largo consumo rappresenta oltre 930mila imprese, sviluppa un giro d’affari al consumo pari a 222 miliardi di euro, occupa 2,3 milioni di addetti e genera esportazioni per circa 81 miliardi di euro. Aprendo i lavori, il presidente di Centromarca, Francesco Mutti (foto), ha affermato: “Sottoponiamo al Governo proposte concrete, a costo zero, che mettono al centro la competitività delle aziende, la digitalizzazione dei processi e il presidio della legalità lungo tutta la catena del valore. È la prima volta che si affronta il tema del carrello della spesa in modo strutturato, per analizzare le dinamiche che lo caratterizzano e individuare soluzioni utili a rafforzare la filiera”.
“Le nostre analisi nascono da un approccio pragmatico ai problemi che le aziende del largo consumo stanno affrontando quotidianamente”, ha rimarcato Flavio Ferretti, presidente di IBC. “Dal confronto con il Governo e con le rappresentanze di categoria sono emersi punti condivisi su cui costruire un percorso comune. Ora è il momento di tradurre le proposte in azioni, per dare alle imprese risposte rapide e strumenti efficaci per crescere”.
Le misure proposte dalle due associazioni riguardano la competitività, l’innovazione e la legalità, e nel concreto includono il credito d’imposta sulle spese per l’acquisizione di partecipazioni estere e maggiore deducibilità degli interessi passivi sui finanziamenti dedicati, la semplificazione dei documento di trasporto, finalizzata anche al miglioramento della tracciabilità, e la lotta alla contraffazione nel largo consumo, attraverso la promozione di linee guida e buone pratiche, l’adozione di strumenti digitali e sistemi di tracciabilità, il rafforzamento del presidio nei canali digitali e nelle attività di sensibilizzazione del consumatore.