Roma – Il saldo commerciale dell’ortofrutta italiana nel primo semestre dell’anno registra una contrazione del – 24,9% su base annua. Male anche il saldo in volume che passa dalle -291.127 tonnellate dei primi sei mesi del 2022 alle -338.351 del primo semestre dell’anno in corso. I dati sono stati pubblicati nell’ultimo rapporto di Fruitimprese, associazione indipendente che rappresenta e tutela gli imprenditori del settore ortofrutticolo. Tra le cause di questi risultati: il calo dei consumi e l’onda lunga della crisi energetica.
Come si legge nel report, le esportazioni sono in crescita del +1,3% in quantità e del +7,1% in valore, ma a queste fa da contraltare una buona ripresa delle importazioni che segnano rispettivamente +3,5% e +8,6%. Il mercato è molto dinamico per i tuberi, legumi e ortaggi che vedono crescere le esportazioni dell’8% in volume e del 19,2% in valore. Bene anche l’export di agrumi che nel periodo clou per il prodotto italiano aumenta del 5% in volume e del 15,4% in valore. Non ha le stesse performance l’export di frutta fresca, che scende in volume del 3,3% e non supera il punto percentuale positivo in valore, e continua la crisi dell’export della frutta secca (-8,8% in quantità e perde quasi ¼ del valore) a causa della scarsa produzione nazionale dovuta alle avversità atmosferiche. Parlando dei prodotti campioni dell’export italiano, scende l’esportazione di mele (-5,01%) a fronte di un valore esportato praticamente costante, discorso diametralmente opposto per i kiwi che segnano un +6,18% in quantità e -0,56% in valore vedono ridurre il loro prezzo unitario di esportazione.
