Roma – Simone Gamberini, presidente di Legacoop, dichiara a Repubblica che nella manovra manca “un piano organico di politiche industriali”. Non c’è nessun intervento per ridurre il prezzo dell’energia o compensare l’effetto negativo dei dazi. Nel complesso, spiega sempre Gamberini al quotidiano, “è evidente che il mercato interno a queste condizioni non riparte, e sarà difficile rilanciare il manifatturiero, e infatti emerge una previsione di crescita che è vicina alla stagnazione”.
“Abbiamo proposto una serie di interventi: tra le misure ne vediamo solo alcuni, che però andrebbero sviluppati, perché al momento non colgono la necessità di una politica più forte e sostanziale, indirizzata alla crescita. Nel settore cooperative abbiamo rinnovato quasi una decina di contratti negli ultimi due anni, per un milione e mezzo di lavoratori. È da tempo che chiediamo la decontribuzione ed è positivo che nella manovra si stia pensando di andare in questa direzione, ma occorrono interventi che permettano di recuperare l’intero fiscal drag. Si potrebbe estendere la misura agli straordinari e ai notturni, o alle tredicesime”, continua Gamberini.
Quanto agli interventi per le imprese, “manca la spinta per la crescita. Servirebbe una terapia d’urto per promuovere gli investimenti, soprattutto in questa fase, nella quale per rimanere competitivi occorre puntare sull’innovazione e sul digitale. Non ci sono interventi sul costo dell’energia, che per le imprese italiane è doppio rispetto ai concorrenti europei: ancora non arriva il disaccoppiamento dei prezzi di elettricità e gas, e sono insufficienti i sostegni per le aziende energivore”.