L’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Gianni Fava (nella foto) è intervenuto ieri, in occasione della tavola rotonda,”Falsi, frodi, le nuove frontiere del cibo: così il crimine scommette sul made in Italy”, che ha aperto la quinta tappa del “Lombardia Expo Tour’” al Teatro Sociale di Como. L’assessore lombardo ha colto l’occasione per ribadire le proprie posizioni sulla necessità dell’indicazione dell’origine delle materie prime sull’etichetta: “Il consumatore purtroppo compra spesso un prodotto senza sapere da dove viene”, ha affermato l’assessore nel corso dell’incontro, come si legge in una nota pubblicata sul sito internet di Regione Lombardia. “Basterebbe inserire sull’etichetta da quali parti proviene l’alimento scelto e, se questo è realizzato con materie prime importate dall’estero ma lavorato in Italia, si fregi pure del ‘made in Italy’, ma dica chiaramente se è realizzato con materie prime italiane o no. Se qualche industria di trasformazione ritiene che si possa chiamare ‘italiano’ un prodotto realizzato prevalentemente con carni provenienti dalla Germania è opportuno che i consumatori sappiano che in quel Paese l’alimentazione dei suini avviene con materiali provenienti da scarti delle industrie alimentari e che questo lì è legale. Al contrario, in Italia, i suini vengono nutriti in base a norme precise, che garantiscono i consumatori. Il nostro agroalimentare è eccellente, perché le nostre materie prime lo sono”.
Gianni Fava: “Necessaria l’origine delle carni in etichetta. In Germania i suini sono nutriti con scarti”
RepartoGrafico2014-06-16T18:04:11+01:0016 Giugno 2014 - 18:04|Categorie: Salumi|Tag: gianni fava, suinicoltura|