Grana Padano: il boom produttivo nei primi nove mesi 2025 fa calare i listini. Il Consorzio studia misure strutturali per il 2026

2025-11-17T10:57:36+01:0017 Novembre 2025 - 10:57|Categorie: Formaggi|

Desenzano del Garda (Bs) – Nei primi nove mesi del 2025 il Consorzio Grana Padano ha registrato dati di produzione record e prezzi in calo: +7,61% a luglio, +18,62% ad agosto e +16,53% a settembre, che hanno fatto scivolare il prezzo dello stagionato 9 mesi a 10,6 euro a inizio ottobre. “Si è osservata una dinamica produttiva esplosiva per intensità e rapidità”, spiega Stefano Berni, direttore generale del Consorzio di tutela. “Da gennaio a settembre la crescita della produzione è raddoppiata rispetto all’aumento dei consumi”.

Tre i fattori che hanno trainato la crescita, come si legge in una nota: la scelta di posticipare le vendite di latte all’inizio dell’estate, la valorizzazione del prodotto Grana Padano, e la scarsa domanda di latte ad agosto e settembre che ha spinto molti caseifici a trasformarlo in Grana Padano.

Per contenere l’eccesso di produzione, il Cda del Consorzio, nelle riunioni dell’11 e del 25 settembre, ha deciso, come prima misura, un intervento di penalizzazione per le crescite più marcate. Come seconda misura è stata alzata l’asticella qualitativa, con più formaggio destinato alla retinatura con l’obiettivo di “sottrarre dal mercato circa il 2% dei volumi”. Parallelamente, si studiano misure strutturali per il 2026, da sottoporre all’Assemblea del 18 dicembre prossimo.

Torna in cima