Bruxelles (Belgio) – Si è svolto, a inizio luglio, il 50° incontro trimestrale dell’Osservatorio del mercato del latte della Commissione Ue. Vi ha preso parte anche Eucolait, l’associazione che riunisce le aziende europee attive nel commercio del latte e dei suoi derivati, di cui fa parte anche Assocaseari. Durante l’incontro è stata fornita una panoramica sul mercato – produzione e prezzi, stock, scambi globali, consumi interni – oltre ad alcune previsioni sugli sviluppi a breve termine.
Come fa sapere Assocaseari, che nell’ultima newsletter ha riportato i punti salienti di quanto emerso, ad aprile l’offerta di latte nelle principali regioni esportatrici ha continuato a mostrare un trend al ribasso, mentre per il secondo semestre si prevede un piccolo miglioramento che potrebbe portare a una raccolta totale pari circa a quella del 2023.
Quanto al commercio globale, paragonato a un 2023 relativamente negativo, si è osservata un’espansione vertiginosa nel primo bimestre dell’anno (gennaio-febbraio), che è poi diminuita a marzo. La forte domanda dei Paesi Mena continua a sostenere il mercato, compensando la persistente contrazione degli acquisti cinesi. Il Sud-Est asiatico, invece, è in ripresa con tendenze contrastanti osservate tra i singoli Paesi.
Anche le esportazioni della Ue sono state lente a inizio 2024, ma sono riprese in aprile (+10%), guidate dai maggiori volumi spediti verso l’area Mena e il Sud-Est asiatico. L’aumento dei flussi di formaggio, siero e lattosio ha compensato il calo di Smp, burro e Wmp.
Secondo quanto riferito, i consumi interni stanno migliorando, il che potrebbe limitare i volumi disponibili per l’export in futuro. I mercati comunque sono piuttosto solidi, soprattutto per quanto riguarda burro e formaggio. Le prospettive sono decisamente rialziste sulla scia dei limitati flussi di latte, ma la domanda asiatica rimane preoccupante.
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