Il settore si spacca sul decreto controlli: il consorzio ‘Il Biologico’ lascia FederBio

2017-08-31T12:11:28+01:0031 Agosto 2017 - 12:11|Categorie: Bio|Tag: , , , , , |

Bologna – Il consorzio ‘Il Biologico’ lascia FederBio. Esce, sbattendo la porta, in polemica per la mancata opposizione da parte della federazione al decreto sui controlli nel bio, uscito dal Consiglio dei ministri lo scorso 16 giugno. In una lettera inviata ai propri associati, rilanciata dal sito GreenPlanet.net, Lino Nori, presidente del consorzio ‘Il Biologico’ evidenzia: “Numerose e importanti sono le organizzazioni contrarie alla attuale stesura del Decreto che condividono le nostre stesse preoccupazioni, anzi si può dire la quasi totalità del sistema produttivo, degli organismi di certificazione e, va sottolineato, delle Regioni. A fronte di questi soggetti che hanno prodotto un grande sforzo per portare avanti le proprie buone ragioni, abbiamo assistito, sorprendentemente, a una completa e testardamente rivendicata inazione da parte di FederBio culminata con una sostanziale e convinta adesione anche alle parti più controverse e dannose del provvedimento. La Federazione di cui siamo stati soci fondatori e che abbiamo sempre sostenuto come momento di rappresentanza unitaria del settore, ha da qualche tempo iniziato ad assumere posizioni demagogiche ed estremiste che hanno portato il settore a essere il primo detrattore di se stesso con grave danno di tutti coloro, e sono tantissimi, che lavorano con onestà e professionalità, alimentando anche un clima di scontri e delegittimazioni tra i soci che rende sempre più chimerico il perseguimento degli obiettivi unitari che ci si era prefissi”. A queste pesanti accuse sono seguite le dimissioni da FederBio. La realtà collegata all’ente di certificazione Ccpb motiva così la decisione: “Inevitabile procedere alla rescissione del rapporto associativo con Federbio in quanto la Federazione si è ormai allontanata in modo troppo profondo dai suoi obiettivi originari e anche perché, nell’immediato, dobbiamo rimarcare che un appoggio così totale al Decreto in discussione non è compatibile con una nostra ulteriore permanenza nella compagine associativa”.

Torna in cima