In Europa i consumi alimentari sono calati già prima dell’estate. In Italia ci adegueremo

2022-11-22T08:55:36+02:0022 Novembre 2022 - 08:55|Categorie: in evidenza, Retail|

Di Giulio Rubinelli

Nel primo semestre 2022 le vendite alimentari in Italia hanno retto, a differenza degli altri paesi europei, dove i consumi food nei primi sei mesi 2022 sono stati più colpiti dai rincari dei prezzi. Anche l’aumento dei flussi turistici e il bel tempo hanno contribuito a mitigare l’impatto degli aumenti di prezzo nei primi mesi dell’anno, ma l’andamento del comparto nei paesi vicini rischia di essere profetico di quanto accadrà nei prossimi mesi in Italia. Era inevitabile che l’incremento dei prezzi energetici e delle materie prime a livello globale colpisse anche la filiera alimentare e conseguentemente il carrello della spesa dei cittadini. In Italia però l’inizio dell’anno non è stato catastrofico, nei primi sei mesi, infatti, le vendite alimentari hanno retto: +0,5% a prezzi costanti, segno opposto rispetto alle variazioni negative di Regno Unito (-5,4%), Germania (-3,7%), Francia (-2,3%) e Spagna (-1,3%). Il ritorno dei turisti stranieri nel Paese, incoraggiati anche dal bel tempo che ha contraddistinto i primi mesi dell’anno, hanno favorito la tenuta del comparto alimentare permettendo alle vendite a prezzi costanti del Largo consumo confezionato di rimanere stabili rispetto allo stesso periodo 2021: +0,3% (Var % progressiva luglio 2022-2021, Omnichannel).

Entrando nel dettaglio dei comparti emerge come le vendite a prezzi costanti del comparto Cura della persona siano cresciute del +6,7%, contribuendo alla tenuta del Grocery insieme al Fresco e ai Pets. Nonostante il rincaro dei prezzi, nella prima parte dell’anno, gli italiani non sono sembrati disposti a cedere in tema di spesa alimentare, permettendo alle vendite a valore del totale alimentare di reggere e di mettere a segno una variazione positiva nel primo semestre 2022: +11,8% rispetto al primo semestre 2019. In particolare le crescite maggiori sono state registrate da alcuni comparti: Bevande (+15,4%), Gelati e surgelati (+12,8%) e Fresco (+12%) favoriti anche dal bel clima e dalle alte temperature dell’inizio anno. I primi acquisti alimentari del 2022, confrontati con quelli del periodo pre-pandemico, confermano ulteriormente la nuova attenzione degli italiani nei confronti del proprio benessere e della propria salute: rispetto al 2019 nei primi sei mesi del 2022, infatti, a crescere maggiormente sono stati proprio i prodotti healthy, in particolare aumentano di oltre il 90% le vendite di prodotti per l’alimentazione sportiva, il latte fermentato, i salumi vegetali e quelle degli energy drink. A registrare il calo maggiore, invece, i prodotti Baby care e i Ready to eat. Nonostante gli italiani siano riusciti in parte a non modificare la propria spesa alimentare nella prima parte dell’anno, la revisione della lista della spesa sembra essere solo rimandata: il 17% degli intervistati ad agosto 2022 dall’Ufficio Studi Coop, in collaborazione con Nomisma, nell’indagine consumer ‘What’s Next’, ha dichiarato, infatti, che nei prossimi 6-12 mesi ridurrà i consumi alimentari domestici. Ad essere premonitore è anche l’andamento dei consumi nei paesi confinanti: il calo degli acquisti alimentari nei paesi europei, infatti, fa presumere che lo stesso potrebbe accadere in Italia nei prossimi mesi, un’ inevitabile conseguenza del pesante rincaro dei prezzi che sta colpendo il portafoglio dei cittadini, gli italiani comunque su un punto non vorranno cedere: la qualità, il 19% degli intervistati ha dichiarato che addirittura aumenterà la qualità dei prodotti food che sceglie di acquistare.

Fonte: italiani.coop

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