Intesa Unicredit-Confagricoltura per l’innovazione nel settore agricolo

2024-07-18T10:22:10+02:0018 Luglio 2024 - 10:22|Categorie: Mercato|Tag: , |

Milano – La crescita dell’agricoltura italiana passa anche dal credito e dalla relazione tra il mondo produttivo e quello bancario. Per questo è stato siglato un accordo tra Confagricoltura e Unicredit, presentato a Milano in un quadro più ampio di collaborazioni e iniziative. E’ già attiva una rete territoriale che ha avviato incontri di formazione per accrescere la cultura creditizia delle imprese associate e facilitare un più ampio accesso agli strumenti di credito disegnati sulle reali necessità delle aziende, oltre a favorire la cultura della sostenibilità e la loro competitività, si legge in una nota.

“Il settore agroalimentare italiano vale circa un quinto del Pil e l’accordo quadro ci permette di supportare il comparto creando sinergie fra la nostra rete e la rete di Confagricoltura: in questo modo sosteniamo la crescita manageriale delle imprese agricole in ottica tecnologica, digitale e green”, afferma Remo Taricani, Deputy Head di Unicredit Italia. Recentemente abbiamo lanciato una nuova edizione del piano Unicredit per l’Italia, per un valore complessivo di 10 miliardi di euro, interamente dedicato ai settori produttivi e dei servizi, tra cui l’Agribusiness a cui abbiamo destinato un plafond di 1 miliardo di euro per gli investimenti delle imprese agricole in linea con le direttive europee sulla transizione green”.

Gli fa eco Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura: “Il tavolo congiunto nazionale con Unicredit incentiva anche l’adozione di nuove tecnologie, permettendo alle imprese di essere maggiormente competitive sui mercati internazionali. Fondamentale è, a riguardo, l’agricoltura di precisione, che facilita la transizione digitale ed ecologica. Con HubFarm, Confagricoltura è all’avanguardia in questo ambito e intende ulteriormente incentivare il percorso di digitalizzazione delle aziende agricole italiane”.

In foto: Stefano Gallo, Remo Taricani e Massimiliano Giansanti

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