Roma – Le tensioni sui beni alimentari sono la principale causa del nuovo rimbalzo dell’inflazione nel mese di giugno. L’incremento annuo del ‘carrello della spesa’, che aumenta senza sosta da gennaio (leggi qui), è infatti cresciuto al 3,1% dal 2,7% del mese di maggio, come riportano i dati preliminari diffusi dall’Istat.
In particolare, la dinamica tendenziale dell’indice generale risente dell’accelerazione dei prezzi dei beni alimentari non lavorati (da +3,5% a +4,2%) e lavorati (da +2,7% a +3%) e di quelli dei servizi relativi ai trasporti (da +2,6% a +2,9%), oltre che dell’attenuarsi della flessione dei prezzi dei beni durevoli (da -1,1% a -0,8%).
“Si conferma la sostanziale stabilizzazione dell’inflazione e il modesto aumento rilevato riflette principalmente alcune dinamiche stagionali ed è in linea con le attese”, secondo Confcommercio. “L’attenuarsi delle tensioni inflazionistiche ha permesso, unitamente alla crescita dell’occupazione e ai rinnovi contrattuali, importanti recuperi del potere d’acquisto delle famiglie. Tuttavia, anche dai Conti trimestrali, non sembrano prodursi effetti benefici sui consumi. È necessario, nei prossimi mesi, un rasserenamento dell’orizzonte in termini di fiducia prospettica”.