Milano – Straberry, la startup nota per la vendita di frutti di bosco in apecar e in alcune catene della Gd, è al centro di un’indagine della procura di Milano. La Guardia di finanza ha infatti rilevato lo sfruttamento sistematico di centinaia di braccianti stranieri, con turni di nove ore e un salario ben al di sotto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, ovvero 4,5 euro all’ora al posto di 6,71. La Gdf ha sequestrato tutti i beni dell’azienda con sede a Cassina de Pecchi, premiata da Coldiretti come eccellenza green “innovativa e attenta alla sostenibilità ambientale” nel 2013 e 2014. Ha dichiarato al Corriere della Sera Giorgia Sanguinetti, che si occupa dei braccianti per la Cgil: “Avevamo avuto diversi contatti con i lavoratori di quell’azienda, che lamentavano anomalie nella gestione degli orari di lavoro, scarsa trasparenza nelle buste paga e soprattutto atteggiamenti vessatori da parte dei loro referenti in azienda”.
La startup Straberry accusata di sfruttare i braccianti
federico2020-08-26T10:06:27+02:0026 Agosto 2020 - 10:06|Categorie: Ortofrutta|Tag: braccianti, caporalato, Straberry|
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