Boston (Usa) – La catastrofe preannunciata dal settimanale New Yorker nel 2017 non avverrà. Non così presto. I robot non ruberanno tutto il lavoro. Piuttosto, lo cambieranno, con due effetti. Lo spiega la ‘task force sul lavoro del futuro’, composta da una ventina di professori del Mit di Boston, che, insediatasi nella primavera del 2018, sta studiando dati e fatti per comprendere il reale impatto sulla disoccupazione del crescente impiego di robot e macchine. Dai primi risultati della ricerca emerge, sorprendentemente, che il lavoro aumenterà nei prossimi vent’anni. Ne risentirà, però, la qualità: moltissimi avranno un salario più basso, mentre i più competenti in materia di digitale guadagneranno di più. Infatti, l’automazione non sostituirà necessariamente gli essere umani, anzi, in alcuni casi consentirà di lavorare meglio, in altri creerà nuovi mestieri. Inoltre, secondo la ricerca, l’avanzata dei robot è più lenta del previsto e la sostituzione del lavoro umano talvolta è complessa e non adeguatamente vantaggiosa. In poche parole, secondo i ricercatori è necessario investire in formazione, affinché il lavoro umano risulti più conveniente e importante.
Lavoro e robot: la ricerca del Mit di Boston
RepartoGrafico2019-10-04T11:32:28+01:004 Ottobre 2019 - 11:32|Categorie: Tecnologie|Tag: lavoro, mit|
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