Le strategie ottimali per le aziende e gli errori da evitare nell’ultimo trimestre. L’analisi di Ratinglab

2024-10-24T17:29:15+02:0024 Ottobre 2024 - 17:15|Categorie: Mercato|Tag: |

Monza – “L’Italia sta diventando sempre di più un Paese dove prevalgono le attività di servizio“, dichiara Valerio Vimercati (in foto), esperto di finanza e founder di Ratinglab, “il costo del lavoro è alto e la produzione si sta spostando in Paesi come l’India, la Turchia, la Cina. Inoltre, gli investitori stranieri stanno facendo incetta di aziende produttive italiane che rappresentano l’eccellenza del nostro Paese”. 

Si tratta quindi di uno scenario di incertezza e in profonda trasformazione, in cui le aziende devono innovare ed evitare di commettere alcune leggerezze, specialmente in questo periodo dell’anno. “Considerando l’attuale contesto internazionale, economico e finanziario, le aziende sono costrette a innalzare drasticamente il livello di attenzione per affrontare in modo adeguato l’ultimo trimestre dell’anno. Spesso mi trovo di fronte alle aziende impreparate di fronte a un mercato che non perdona l’immobilismo e l’eccesso di fiducia nei risultati passati. Un esempio eclatante è l’azienda storica Tupperware, costretta ad aprire la procedura di fallimento, una condizione che molto probabilmente non ha tenuto conto della velocità con cui è cambiato il mercato, ritrovandosi con un prodotto sovrastato dai competitor”, continua Vimercati.

Più nel dettaglio, tra gli errori da evitare ci sono i seguenti, sempre secondo l’analisi di Ratinglab: adagiarsi sui successi passati; mancata analisi dettagliata dei costi: spesso le aziende elaborano il budget per l’anno successivo senza un’analisi approfondita dei costi effettivi, trascurando la necessità di esaminarli nel dettaglio per garantire la loro accuratezza e aderenza alla realtà operativa. Aggiungendo anche quelli che si prevede entreranno in vigore nel 2025, come il nuovo obbligo relativo alla polizza rischi catastrofali che nel 2024 non era previsto. E ancora: sottovalutare le previsioni di vendita per l’anno successivo, mancando di considerare le variabili economiche e di mercato che potrebbero influenzare i ricavi futuri; mancata definizione del livello di innovazione: le imprese non sempre pensano a innovarsi magari con un prodotto nuovo, trascurando di confrontarsi con la concorrenza e di allinearsi alle tendenze di mercato, limitando così il potenziale di crescita e competitività; negligenza nel determinare il punto di pareggio: un errore comune è non stabilire con precisione il punto di pareggio, non riuscendo così a identificare il livello di ricavi necessario per coprire i costi e prevenire perdite finanziarie.

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