Microplastiche: uno studio francese evidenzia una maggiore concentrazione nelle bottiglie di vetro che in quelle in plastica

2025-07-30T14:48:19+02:0030 Luglio 2025 - 14:48|Categorie: Tecnologie|Tag: , , , , |

Parigi – Le microplastiche sono presenti in tutte le bevande, è un dato ormai noto. Ma il fatto che quelle confezionate in bottiglie di vetro contengano più particelle rispetto a quelle in bottiglie di plastica, cartone o delle lattine è stato riscontrato da uno studio condotto dall’unità di Boulogne-sur-Mer del Laboratorio per la Sicurezza Alimentare dell’Anses, l’Agenzia nazionale francese per la sicurezza sanitaria dell’alimentazione.

Per la maggior parte delle bevande analizzate dai ricercatori francesi, infatti, il livello di microplastiche è risultato più elevato nelle bottiglie di vetro rispetto agli altri contenitori. In media, nelle bottiglie di vetro di cola, limonata, tè freddo e birra, ad esempio, sono state rilevate circa 100 particelle di microplastica per litro. Un dato che è risultato essere da 5 a 50 volte inferiore nelle bottiglie di plastica e nelle lattine.

Nel caso specifico dell’acqua, il livello di microplastiche era relativamente basso a prescindere dal contenitore, con una media di 4,5 particelle per litro nelle bottiglie di vetro e 1,6 particelle per litro in bottiglie di plastica e cartoni. Anche il vino conteneva poche microplastiche, anche nelle bottiglie di vetro con tappo in sughero.

La causa? Gli scienziati ipotizzano che queste particelle di plastica possano provenire dalla vernice che ricopre i tappi in metallo delle bottiglie in vetro. “Il primo indizio: le microplastiche rilevate nelle bevande avevano per lo più lo stesso colore e la stessa composizione della vernice dei tappi. Il secondo indizio: la vernice dei tappi presentava minuscoli graffi, invisibili a occhio nudo, probabilmente causati dallo sfregamento tra i tappi durante lo stoccaggio prima dell’uso. Sfregamento che è stato identificato come la principale fonte delle microplastiche rilevate”, si legge nello studio. Tra le soluzioni al problema, gli scienziati francesi dell’Anses hanno testato l’effetto di alcune operazioni di pulizia. Il risultato? “Mentre nelle bottiglie sigillate con tappi non puliti si trovavano in media 287 particelle per lt, questo numero si è ridotto significativamente a 106 particelle per lt dopo il soffiaggio con aria, e ulteriormente a 87 particelle per lt dopo il risciacquo successivo”, concludono i ricercatori.

 

 

 

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