Milano Wine Week 2024, Cafissi (Carrefour): “La sinergia tra aziende e insegne è fondamentale per il futuro del comparto”

2024-10-11T09:41:29+02:0010 Ottobre 2024 - 15:28|Categorie: in evidenza|Tag: , , , |

Milano – Si è tenuta questa mattina a Palazzo Bovara, in occasione della Milano Wine Week 2024, la tavola rotonda promossa da Carrefour Italia, da tre anni main sponsor della manifestazione milanese del vino.

A moderare la tavola rotonda il patron della Milano Wine Week, Federico Gordini, fondatore e Ceo di MWW Group. Con lui, i rappresentanti del mondo della Grande distribuzione – nelle persone di Lorenzo Cafissi, head of beverage & home care & personal care Carrefour Italia e di Francesco Scarcelli, head of beverage and frozen foods Coop Italia – e dell’Horeca, grazie ad Alessandro Rossi, national category manager wine Partesa. In rappresentanza del mondo produttivo hanno invece preso la parola l’Ad di Piccini 1882, Mario Piccini, e la co-owner di Tenuta Travaglino, Cristina Cerri. Tra gli ospiti anche Eleonora Formisano di NielsenIQ e  Vincenzo Russo, professore di psicologia dei consumi e neuromarketing allo Iulm, che ha aiutato il pubblico a indagare il legame tra i consumatori, il vino e la comunicazione. 

Quello dei nuovi modelli di consumo è stato infatti l’argomento centrale del dibattito, nonché uno dei temi chiave di questa edizione della Milano Wine Week. “Al di là dei dati sui volumi e sui valori, che sono certo importanti, ci preme capire come possiamo lavorare insieme per avvicinare il consumatore di oggi, che rispetto al passato ha un approccio diverso al mondo del vino”, ha affermato Cafissi. “E questo lo possiamo fare solo lavorando in sinergia con le aziende e anche con i nostri competitor della Gdo, oltre che con l’altra grande fetta dei consumi, che riguarda l’Horeca”.

Al centro del dibattuto, l’inarrestabile fenomeno delle bollicine, “da anni forza motrice del comparto”, come conferma Scarcelli di Coop, e il nuovo mercato rappresentato dai NoLo (no and low alcohol), già fiorente oltre confine ma in crescita anche in Italia. A credere nelle potenzialità del segmento è Piccini 1882: “Dobbiamo vedere questi prodotti come un modo per avvicinare anche quelle persone che per diverse ragioni non consumano vino, oltre che come un primo approccio al vino da parte dei giovani, che chiedono prodotti freschi, leggeri, da gustare in compagnia”.

Un linguaggio nuovo ma anche un’immagine capace di attirare l’attenzione posso rappresentare leve commerciali strategiche, come conferma anche Vincenzo Russo. “Studi dimostrano che aumentando del 10% la visibilità a scaffale dell’etichetta la probabilità che quel prodotto venga acquistato aumenta anche del 30%”. Gli fa eco Scarcelli di Coop: “La maggiore difficoltà è proprio con il primo acquisto e, da questo punto di vista, etichette che spiccano possono aiutare. Il secondo acquisto dipende poi dalla qualità del prodotto”.

“Il team vini di Carrefour sa bene come lavorare per fare volumi, perché le vendite contano, ma non sono tutto”, conclude Cafissi. “Occorre anche comunicare un valore e un’identità. Per farlo serve però sedersi a un tavolo a dialogare per trasformare questi spunti in azioni concrete: noi della distribuzione, anche tra competitor, e il mondo produttivo. Perché ci troviamo davvero nel momento della concretezza”.

Da sinistra: Vincenzo Russo, Federico Gordini, Lorenzo Cafissi, Cristina Cerri, Mario Piccini, Francesco Scarcelli

 

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