Roma – L’Antitrust ha ritenuto che la fusione per incorporazione di Coop Centro Italia in Unicoop Tirreno “non ostacola, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, della legge n. 287/1990, in misura significativa la concorrenza effettiva nel mercato interessato e non comporta la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante”. Ha così deciso di non avviare alcuna istruttoria, garantendo luce verde all’operazione che porterà alla nascita di Unicoop Etruria (leggi qui).
Dall’analisi delle quote di mercato, si legge sul bollettino dell’Authority, “è quindi possibile osservare che in 5 isocrone (le isocrone n. 6, 7, 8, 9 e10) l’operazione di concentrazione non darà luogo a quote di mercato superiori alla soglia di attenzione del 25%“, tali da “escludere qualunque rischio di preoccupazioni concorrenziali”.
“Con riferimento, invece, alle isocrone in cui l’operazione dà luogo a quote di mercato della entità post-merger superiori al 25%, si rileva che le quote congiunte sono di poco superiori al 25% e l’incremento delle quote di mercato è tra il [5-10%] e il [10-15%]”.
Nelle isocrone n. 2 e n. 3 la nuova entità, continua il bollettino, “andrà a detenere una quota di mercato pari a circa il [40-45%]. Tuttavia, anche in questo caso, l’analisi quantitativa evidenzia che l’operazione in esame non è suscettibile di dare luogo a effetti unilaterali di rilievo nei mercati locali considerati in quanto: (i) in entrambe le isocrone, l’incremento delle quote è minimo essendo pari al [1-5%]; (ii) il diversion ratio [un tasso che dipende da quanto i prodotti sono in concorrenza: maggiore è la sostituibilità, più problematica è la concorrenza, ndr] è pari allo 0,6%, per l’isocrona n. 2, e allo 0,4%, per l’isocrona n. 3, dunque, ben al di sotto della soglia di attenzione del 20% considerata”.