• olio

Olio Evo: nel 2024, in Italia, importati 65 milioni di litri. In aumento il rischio di concorrenza sleale

2025-03-17T10:26:41+02:0017 Marzo 2025 - 10:26|Categorie: Grocery|Tag: , , , |

Milano – Nel 2024 sono stati importati in Italia 65 milioni di litri di olio di oliva, soprattutto da Paesi extra Ue, aumentando il rischio di concorrenza sleale. A lanciare l’allarme è Coldiretti insieme al consorzio olivicolo italiano Unaprol. La situazione è una conseguenza del calo produttivo che ha interessato – e sta tutt’ora interessando – l’Italia e la Spagna, due dei principali produttori mondiali di olio di oliva. Seconso i dati pubblicati da Ismea, infatti, la produzione italiana 2024 dovrebbe aggirarsi intorno alle 244mila tonnellate (-23% rispetto al 2023), mentre la Spagna è passata da 1,7 milioni di tonnellate a circa 600-800 mila tons, tornando a 1,3 milioni nell’annata 2024-2025. Se la Spagna rimarrà al primo posto tra i produttori di olio, l’Italia potrebbe scendere dal secondo al quinto posto, preceduta da Turchia, Tunisia e Grecia.

La produzione extravergine made in Italy non consente quindi di soddisfare la domanda interna. Da qui, l’invasione di prodotto straniero. Secondo Coldiretti e Unaprol, come riporta il quotidiano AF de La Repubblica, il prodotto proveniente dall’estero, però, viene spesso spacciato per italiano e sfrutta il basso prezzo (l’olio tunisino viene venduto a cinque euro al litro, rileva l’organizzazione), aumentando il rischio di concorrenza sleale. “L’immissione di olio evo a basso costo, spesso di dubbia provenienza e qualità, potrebbe quindi danneggiare il mercato dell’olio d’oliva e le nostre produzioni di alta qualità”, spiegano. Per invertire la tendenza, l’associazione auspica una correzione del regolamento Ue 2020/761 che disciplina l’importazione preferenziale di olio d’oliva dalla Tunisia, facendo rispettare gli stessi elevati standard di qualità e sicurezza dell’olio europeo.

Torna in cima