Roma – Il 2025 si apre con slancio per l’ortofrutta italiana. Secondo Fruitimprese (associazione che riunisce le imprese ortofrutticole italiane), il saldo commerciale tocca 300 milioni di euro (+26,9% sul 2024) e, dopo tre anni, torna positivo anche in volume (+10 mila t). Traino decisivo l’export di frutta fresca: mele e kiwi avanzano del 20,3% e 12,6% in quantità, con valori in crescita del 18% e 27%. Le pere volano (+184% volumi) ma restano sotto i livelli di una campagna normale. Segno più per tuberi-ortaggi (+1,9%) e frutta secca (+1,6% e +9,7% in valore). Agrumi stabili nei volumi (-0,4%) e +7,6% in valore.
Le importazioni calano del 3,8% in peso ma salgono del 9,2% in valore: agrumi esteri +16,8%, frutta secca +30,8%. Banane stabili sopra 200 mila t; avocado in crescita (+21%), ananas in calo del 17,5%. “Numeri lusinghieri nonostante scenari instabili”, rileva il presidente Marco Salvi, citando i blocchi sul Canale di Suez e le tensioni protezionistiche Usa. Invocati sprint diplomatici su Messico e Giappone, mentre il rinvio dei controlli fitosanitari Ue-Uk al 2027 è “ossigeno” per l’export. Resta fiducia sui mercati asiatici.