Milano – Sulla scia del 2024, si confermano volatili anche nel primo trimestre 2025 i costi dei materiali per imballaggi flessibili sui mercati europei. Nel dettaglio, il polietilene si situa in testa agli aumenti di prezzo, con incrementi rispettivamente del 3% e 4% per Hdpe e Ldpe rispetto al quarto trimestre 2024, raggiungendo livelli che non si vedevano dagli inizi del 2023. Per contro, la carta monopatinata lucida da 60 gsm e il Pet da 12 micron hanno registrato un calo rispettivamente pari a -3% e -2% rispetto al quarto trimestre 2024. Il foglio di alluminio (7 micron) ha proseguito la sua tendenza in ascesa, con un aumento del 3%, mentre la pellicola Bopa (15 micron) ha guadagnato un modesto 2% e il Bopp (20 micron) è rimasto stabile, secondo le cifre rese note dal report trimestrale stilato Flexible Packaging Europe (Fpe).
“La domanda complessiva di imballaggi flessibili si è mantenuta debole nel primo trimestre 2025, a causa dei tagli alle spese da parte dei consumatori e del passaggio a una gestione più razionale delle scorte a magazzino. Si prevede un aumento dei prezzi di tutti i substrati, dovuto in larga misura all’aumento dei costi delle materie prime, nel prossimo trimestre”, ha sottolineato Kaushik Mitra, Chemical Market Analyst su Ldpe e Hdpe. Guido Aufdenkamp, executive director dell’associazione di categoria, ha aggiunto: “Mentre l’approvvigionamento di materie prime e le questioni logistiche continuano a pesare sui mercati degli imballaggi flessibili, ci sono segnali che ci dicono che, dopo un 2023 debole e un 2024 in ripresa, la domanda complessiva sta continuando a crescere leggermente. Mentre gli sviluppi geopolitici e commerciali provocano continue incertezze sia sul fronte dell’approvvigionamento che su quello della domanda, l’industria è cautamente ottimista per la restante parte del 2025”.