Parte la vendemmia nella Doc delle Venezie. Sperimentazioni strategiche per i vini a bassa gradazione alcolica

2025-08-22T10:14:41+02:0022 Agosto 2025 - 10:14|Categorie: Vini|Tag: , , , |

Verona – È iniziata la raccolta del Pinot Grigio nella più estesa Doc italiana – che comprende i territori amministrativi delle Regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Trento –, dove si delinea “un’annata promettente dal punto di vista qualitativo, con una quantità in lieve aumento”.

“Siamo entusiasti di dar corso a una vendemmia che vede il nostro Consorzio impegnato su più fronti: qualità, innovazione e sostenibilità”, commenta il presidente del Consorzio Doc Delle Venezie, Luca Rigotti. “La stagione produttiva 2025 segna un momento importante soprattutto per le attività di sperimentazione avviate per la produzione di Pinot Grigio a bassa gradazione alcolica. Crediamo fortemente in questo progetto, che punta a garantire un futuro sostenibile al settore, rispondendo ai cambiamenti nelle preferenze dei consumatori”.

Rispetto alle differenti aree viticole, la valutazione è in capo ai presidenti Assoenologi delle sedi territoriali che rientrano nell’areale di produzione della Doc Delle Venezie. In Friuli Venezia GiuliaMatteo Lovo definisce quella del 2025 “una delle migliori stagioni degli ultimi anni sotto il profilo fitosanitario”. E aggiunge: Le aspettative sono molto buone: qualità in crescita rispetto al 2024 e un aumento produttivo stimato tra il 5 e il 10%”.

È ottimista anche Furio Battelini, nuovo presidente Assoenologi regionale in Trentino: “La vendemmia partirà in questi giorni, con le prime partite destinate alla bassa gradazione, e proseguirà fino a metà settembre. Quantitativamente, si prevede poco più del 5 % rispetto al 2024, sebbene ancora sotto la media storica; qualitativamente si auspicano punte d’eccellenza”.

Nel Veneto Orientale, l’andamento climatico ha permesso un’evoluzione vegetativa equilibrata, e anche “la difesa fitosanitaria è stata efficace”, come evidenzia il presidente regionale, Michele Zanardo. Nel Veneto Occidentale, come spiega invece Alberto Marchisio, “qualità e quantità si mantengono sui livelli delle ultime annate, con un miglioramento delle maturazioni sul piano polifenolico”.

 

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