Roma – Presentata stamattina a Roma la 57esima edizione del Vinitaly, che andrà in scena a Veronafiere dal 6 al 9 aprile. Alla manifestazione parteciperanno circa 4mila aziende, distribuite nei 18 padiglioni (tra fissi e tensostrutture). L’obiettivo è confermare la presenza di circa 30mila buyer internazionali, Stati Uniti compresi, per quella che rimane la più grande agenda business del Made in Italy legato al settore enologico.
Il direttore generale della manifestazione, Adolfo Rebughini, ha fatto il punto sul piano incoming messo in opera da Veronafiere in collaborazione con Ice e le Camere di commercio internazionali: “Sono top 1.200 i buyer internazionali accreditati e ospitati a Verona. La selezione è stata profilata da 71 Paesi, 6 in più dello scorso anno. Il risultato non era affatto scontato, a causa delle tensioni geopolitiche. Tra le delegazioni più numerose Usa e Canada, e subito dopo Cina, Uk, Brasile, senza dimenticare India, Giappone, Singapore e Corea del Sud. Per quanto riguarda l’Europa, in prima fila ci sono Germania, Svizzera, Nord Europa e area balcanica”.
Nel corso della conferenza stampa sono stati illustrati i risultati dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly, focalizzato sui consumi di vino under 44 anni negli Usa e in Italia. Millennial (28/44 anni) e GenZ (dall’età in cui è legale bere sino a 27 anni) incarnano la speranza di un cambio generazionale tra i consumatori. Secondo i numeri della ricerca, in Italia il numero di coloro che, tra i giovanissimi, vedono nel vino un fashion statement (l’esternazione di uno stile personale) è del 56%, il doppio rispetto ai boomer (28%).