Napoli – L’Italia si afferma come secondo Paese al mondo per trasformazione di pomodoro, superando la Cina e preceduta solo dagli Stati Uniti, secondo i dati Anicav relativi alla campagna 2025 (leggi qui). Con 78.695 ettari coltivati, la produzione ha raggiunto 5,8 milioni di tonnellate, nonostante un calo del 10% rispetto alle attese a causa di condizioni climatiche avverse.
Negli ultimi anni la Cina aveva registrato aumenti fino al 68% tra il 2022 e il 2023, ma nel 2025 ha ridotto la produzione del 50% per la concorrenza di Egitto e Turchia, permettendo all’Italia di confermarsi primo esportatore mondiale anche per volume, oltre che per valore.
In Italia, però, la campagna 2025 ha evidenziato rese agricole in calo, con il pomodoro pelato intero a -20%, e prezzi cresciuti fino al 40% nel Centro-Sud a causa di difficoltà nell’approvvigionamento idrico e dinamiche di mercato. Sul fronte internazionale, i produttori italiani guardano con attenzione agli Stati Uniti, dove l’ipotesi di un dazio del 50% sui barattoli in alluminio potrebbe incidere sul prezzo delle conserve italiane.
