Prezzi materie prime agricole a +39%. Berti (Amadori): “Urgente un confronto di filiera”

2021-10-29T09:21:02+02:0029 Ottobre 2021 - 09:11|Categorie: Carni|Tag: , , , |

Cesena – “Riteniamo necessario convocare con urgenza un confronto tra istituzioni, organismi di rappresentanza, trasformatori e, non ultime, distribuzione e Horeca”. È l’appello di Francesco Berti (nella foto), amministratore delegato del Gruppo Amadori, in merito alla continua crescita dei prezzi delle materie prime. Che quest’anno stanno segnando un incremento medio del +39% rispetto al 2020 e del +52% rispetto al 2019. Guardando i dati Ager Borsa Merci Bologna, inoltre, l’andamento fa prevedere anche per il 2022 un trend di mantenimento dei prezzi ai massimi livelli. La prospettiva, quindi, si fa sempre più negativa per il settore avicolo, in cui il costo della materia prima, come fanno sapere da Amadori, incide in maniera molto rilevante, fino al 65%, sul costo del prodotto non ancora trasformato, cui si somma l’incremento dei costi dei trasporti, dell’energia e dei materiali da imballaggio. “Il rischio è che questa crisi, se non gestita in maniera condivisa, ricada sui quasi 7mila allevamenti e 38.500 allevatori professionali presenti nel nostro Paese”, spiega Francesco Berti. “Dobbiamo scongiurare nella maniera più assoluta che i consumatori italiani siano costretti ad acquistare prodotti provenienti da altri Paesi, con minori garanzie in termini di qualità e sostenibilità delle filiere. […] Un esempio su tutti è quello della Polonia, che sta investendo proprio sull’estensione delle produzioni per uscire dai confini nazionali”.

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