Milano – A maggio la produzione industriale ha segnato una frenata, sia in termini mensili (-0,7%) che tendenziali (-0,9%). I dati pubblicati da Istat, vedono un arretramento corale: l’indice destagionalizzato cresce su base mensile solo per l’energia (+0,7%), mentre cala per i beni intermedi (-1%) e i beni di consumo (-1,3%). I beni strumentali risultano stabili. L’area food&beverage, nel complesso, arretra dello 0,6%. Cadute produttive nell’ordine del 4-6% toccano a chimica, farmaceutica e mezzi di trasporto. Il comparto auto ha segnato un calo produttivo annuo del 18,1%. In lieve discesa il settore dei macchinari. A salvarsi dalla caduta su base tendenziale sono soltanto metallurgia ed elettronica.
A confortare le imprese c’è la tenuta dell’export, in recupero del 2,5% tra gennaio e aprile. In prospettiva però c’è l’incubo dazi dagli Usa. Su questo fronte, secondo Confagricoltura, a pagare il prezzo maggiore sarebbe auto e bevande, con cali dell’export del 6-7% delle vendite estere settoriali, mentre in valore assoluto la frenata maggiore potrebbe coinvolgere l’area che include macchinari e attrezzature, con un calo che potrebbe sfiorare i 3,5 miliardi di euro.