Treviso – Oggi, il Consiglio di Amministrazione del Consorzio di tutela della Doc Prosecco ha approvato la formalizzazione di una richiesta alle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, tesa a equiparare – a precise condizioni, e in vista di potenziali futuri attingimenti – le superfici di Glera ottenute da estirpo e reimpianto di vigneti già esistenti al 31 luglio 2018, alle superfici di Glera a terra a quella stessa data. “Con questa richiesta – spiega Stefano Zanette (in foto), presidente del Consorzio – non si andrà a incrementare il potenziale viticolo delle nove province della nostra Denominazione d’Origine. Quello che vogliamo scongiurare, infatti, diversamente da quanto sostenuto in questi giorni da alcuni, è l’incremento delle superfici vitate destinate alla produzione di Prosecco Doc a scapito di altre colture”. L’intento del Consorzio è quello di assicurare alla denominazione una crescita ordinata e sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico e sociale. In questa fase, tale opportunità verrà concessa con un tetto massimo di un ettaro ad azienda, perpetuando il modello socio-economico sul quale poggia, secondo il Consorzio, il successo della denominazione.
Prosecco Doc, il Consorzio non vuole incrementi a scapito di altre colture
RepartoGrafico2022-02-22T16:48:00+01:0022 Febbraio 2022 - 16:48|Categorie: Vini|Tag: Consorzio di tutela Prosecco Doc, prosecco doc, Stefano Zanette|
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