Londra (Uk) – I dati raccolti dall’Ahdb (riportati da Euromeat) mostrano che, nel 2023, l’uso di antibiotici nell’industria suinicola britannica è aumentato leggermente: dai 72 mg/Pcu del 2022 (milligrammi per unità di correzione della popolazione) si è passati a 85 mg/Pcu. Una cifra comunque inferiore rispetto agli 87 mg/Pcu del 2021 e che, soprattutto, segna un calo del 69% in nove anni. Il trend, dunque, rimane in discesa, nonostante la piccola oscillazione dell’anno scorso.
L’aumento nell’uso di antibiotici del 2023 è dovuto al fatto che, in quell’anno, le malattie dei suini hanno comportato alcune sfide per gli allevamenti. Mandy Nevel, responsabile dell’Ahdb per la salute e il benessere degli animali, ha dichiarato: “Data la significativa riduzione dell’uso di antibiotici negli ultimi nove anni, era previsto che le riduzioni annuali sarebbero rallentate e che in alcuni anni il loro utilizzo avrebbe potuto essere più elevato. L’anno scorso il settore ha dovuto affrontare numerose malattie, i cui effetti sono stati aggravati da una certa carenza di vaccini. È probabile che questo continuerà a essere un problema, dato che il Regno Unito ha una capacità molto limitata di produrre vaccini per animali. Inoltre, l’eliminazione dell’ossido di zinco, che riduce la diarrea post-svezzamento, potrebbe portare alcuni produttori a ricorrere agli antibiotici per controllare la diarrea”.