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Riciclo plastica, filiera europea in frenata nel 2025. A rischio quasi un milione di tonnellate di capacità produttiva

2025-09-15T11:07:46+02:0015 Settembre 2025 - 11:07|Categorie: Tecnologie|Tag: , , , |

Bruxelles – Import a basso costo, raccolta non uniforme, alti costi energetici e prezzi bassi delle plastiche vergini non Ue, e crescita produttiva non accompagnata da un adeguato incremento della raccolta e della domanda. Sarebbero questi i motivi principali che gravano sul settore del riciclo delle materie plastiche in Europa. Un comparto che attualmente vale 9,1 miliardi di euro e conta 850 aziende con oltre 30mila addetti, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore sulla base delle analisi di Plastics Recyclers Europe (Pre). L’industria, ad oggi, dispone di 13,2 milioni di tonnellate di capacità, con Spagna, Germania, Italia e Polonia che superano i 100 impianti ciascuna (dati 2023). Tuttavia, tra gennaio e luglio 2025 si è già persa una capacità pari all’intero 2024 e tripla rispetto al 2023: circa 40 impianti hanno cessato l’attività, soprattutto nei Paesi Bassi, nel Regno Unito e in Germania. Entro la fine dell’anno si rischia una riduzione di quasi un milione di tonnellate.

Le importazioni di polimeri extra-Ue sono cresciute del 5% tra il 2023 e il 2024 e potrebbero toccare un nuovo record nel 2025. Plastics Recyclers Europe, insieme ad altre 27 organizzazioni e associazioni della filiera – tra cui Plastics Europe, Amaplast, Assorimap – in una lettera congiunta ai decisori politici dell’Ue hanno dunque chiesto di intervenire urgentemente a tutela del settore. Sei i nodi chiave suggeriti per contrastare la situazione: in primis, disincentivare le importazioni a basso costo e non conformi; controlli doganali più stringenti; promuovere la domanda di plastica Ue riciclata e di qualità; incentivare investimenti in raccolta, selezione e riciclo attraverso misure fiscali; la domanda di plastiche circolari lungo la filiera dovrebbe basarsi su contributi EPR eco-modulati, in grado di premiare la riciclabilità e l’impiego di materiale riciclato; garantire energia a costi competitivi e un’applicazione uniforme della normativa Ue.

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