Milano – Prezzi quintuplicati in cinque anni, produzione in calo e domanda crescente nei Paesi emergenti. Il cacao è ormai una materia prima preziosa. Per garantirsi forniture sicure e prezzi stabili, il Gruppo tedesco Ritter ha scelto di investire direttamente nelle piantagioni, con un modello che unisce controllo delle risorse e rispetto dei diritti dei lavoratori, oltre a interventi per lo sviluppo delle comunità locali.
Fondata oltre un secolo fa, l’azienda produce 2,5 milioni di tavolette di cioccolato al giorno. Dal 2012 possiede 2.500 ettari in Nicaragua, che coprono un quarto del fabbisogno, e presto annuncerà un nuovo investimento in America Latina. “Servono più fonti di approvvigionamento perché anche per nocciole e zucchero la concorrenza cresce”, spiega Tim Hoppe, quarta generazione alla guida dell’azienda di famiglia, al Sole 24 Ore. “Il cacao diventerà prezioso come l’acqua e dobbiamo agire come le multinazionali che acquistano direttamente le sorgenti”, aggiunge Thomas Straub, ad di Ritter Italia.
Oggi gran parte del cacao arriva da Costa d’Avorio e Ghana, ma il cambiamento climatico riduce la produttività. Per questo Ritter guarda a Nicaragua, Perù ed Ecuador. Le nocciole restano legate alla Turchia, dove però i raccolti 2024 sono attesi in calo del 30%.