Scordamaglia (Inalca): “Ci preoccupa seriamente l’escalation in atto in Russia”

2022-03-07T17:17:41+01:007 Marzo 2022 - 10:26|Categorie: Carni|Tag: |

Roma – Sono molte le incognite, legate alla situazione russa, che preoccupano Inalca. L’azienda del gruppo Cremonini opera in Russia producendo hamburger per il Mc Donald’s locale e distribuendo prodotti alimentari a supermercati e ristoranti moscoviti, come il Cafè Pushkin o il White Rabbit. Secondo quanto si apprende in un articolo pubblicato dal Corriere della Sera, in Russia Inalca ha come socio Rdif, il fondo sovrano di Mosca (sotto sanzione), azionista per il 7,4% della controllata Orenbeef – società di diritto russo, produttore con una capacità fino a 100mila capi all’anno e distributore di carne per il mercato locale, tra cui Mc Donald’s -. In Orenbeef, inoltre, due anni fa è entrato con l’11% anche il fondo sovrano saudita Ayas, per lo sviluppo dell’allevamento dei bovini da carne. In Russia Inalca ha un giro d’affari di 200 milioni (tra produzione e distribuzione), conta mille addetti circa e, tramite la capofila Marr Russia e Orenbeef distribuisce nel Paese 4mila prodotti alimentari. Nella logica di localizzarsi il più vicino possibile al promettente mercato russo, nel 2020 aveva lanciato una nuova nuova piattaforma distributiva a Mosca, vicino allo stabilimento per la produzione di hamburger inaugurato nel 2010. Oggi la situazione è molto instabile. “Ci preoccupa seriamente l’escalation in atto”, spiega al quotidiano Luigi Scordamaglia (nella foto), ceo di Inalca. “La nostra attenzione massima è legata alle dinamiche e ai cambi che stanno portando nel Paese una forte pressione inflazionistica, conseguente alla svalutazione del rublo e alle crescenti restrizioni di liquidità”. Orenbeef ad esempio, come spiega Scordamaglia, opera solo sul mercato interno russo e tutte le attività sono finanziate e gestite in valuta locale.

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