Secondo CXStore2025 (Tirelli) l’attenzione ai prezzi e alle promozioni sta diminuendo. Lo scatolame ha un peso nelle decisioni sempre inferiore. E molto altro ancora

2025-03-28T11:49:39+02:0028 Marzo 2025 - 11:49|Categorie: in evidenza, Retail|Tag: , |

Di Giulio Rubinelli

La ricerca CX Store 2025 (Daniele Tirelli) ha un pregio assoluto: va controcorrente. I dati a volta sono frutto di discussioni fra gli addetti ai lavori dove ognuno può trarre altre e diverse conclusioni, ma sono comunque di un livello qualitativo che a volte manca a diverse ricerche, male impostate. Ma il pregio principale è quello di raccontare costa sta succedendo nella Gdo attraverso gli occhi dei consumatori interessati, mixando grandi e piccole insegne e contesti molto diversi fra di loro, visto che molte catene sono locali e non nazionali e molte non si distinguono per le numerosissime aperture (a cominciare dai discount).

Secondo le analisi fra i reparti che influenzano la scelta del punto di vendita preferito, aumenta il peso dell’ortofrutta (soprattutto), della macelleria e della gastronomia. (Curiosa la crescita della macelleria in un periodo nel quale diminuisce il consumo di carne rossa).

Contrariamente a quello che raccontano gran parte delle ricerche sia diminuendo l’attenzione ai prezzi e alle promozioni, mentre aumenta l’uso del volantino. (Ricordiamo che nei primi mesi del 2025 l’inflazione sta aumentando).

 

Esselunga si conferma l’insegna dove i clienti sono attratti dalle raccolte punti.

 

I prodotti confezionati (potremmo dire grocery o scatolame) non risultano determinanti per la scelta dell’insegna e per gli acquisti. Questo nonostante gran parte del volantino sia dedicato allo scatolame (ovviamente il consumatore non sa dei contributi marketing aggiuntivi pagati dai fornitori).

 

Daniele Tirelli dopo la sua presentazione e relativa premiazione delle aziende vincitrici del suo alloro, immaginiamo sia lieto di mandarvi i dati mancanti a questa brevissima selezione.

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