Roma – Tra gli interventi in Manovra dedicati alle imprese potrebbe esserci un accorpamento di Transizione 4.0 e 5.0. Lo scrive oggi Il Sole 24 Ore, segnalando la scadenza di diverse agevolazioni fiscali il prossimo 31 dicembre, in assenza di interventi legislativi correttivi.
È appunto il caso dei crediti d’imposta per gli investimenti – con risorse statali – in tecnologie innovative e digitali (4.0); o quelli – finanziati con risorse Pnrr – in tecnologie ‘green’ (5.0). Peccato però, che nonostante i correttivi apportati, quest’ultimo pacchetto non sia mai veramente decollato, anche a causa delle condizione stringenti imposte da Bruxelles, con l’esclusione di primarie attività industriali energivore. Risultato: dei 6,3 miliardi di euro disponibili, l’agevolazione ha coperto ad oggi solo 1,8 miliardi, quindi meno del 30%.
L’ipotesi sul tavolo dei legislatori ripresa dal quotidiano in vista della prossima Legge di Bilancio sarebbe quindi un possibile accorpamento dei crediti d’imposta 4.0 e 5.0, oltretutto con meno obblighi rispetto a quelli imposti dal Pnrr. “L’idea sarebbe utilizzare allo scopo risorse nazionali che si libererebbero, coprendo invece con gli avanzi del Pnrr altri tipi di interventi, a cominciare dai contratti di sviluppo”, scrive Il Sole.
Le valutazioni in corso tra ministeri riguarderebbero anche la proroga di due incentivi per le imprese che operano nella Zona economica speciale del Mezzogiorno e in scadenza a fine anno: il credito d’imposta per gli investimenti in vigore per interventi effettuati fino al 15 novembre 2025; e la decontribuzione per l’assunzione a tempo indeterminato di lavoratori con più di 35 anni e disoccupati da almeno due anni. “E bisogna decidere anche il futuro del Fondo di garanzia per le Pmi, che ha uno schema di copertura dei finanziamenti valido fino al 31 dicembre”.