Roma – “Non vorremmo che dall’accordo Ue-India sia sempre il settore agroalimentare a pagarne forti conseguenze negative”. Commentano così Coldiretti e Filiera Italia le dichiarazioni del Commissario europeo al commercio Maroš Šefčovič, che ha annunciato l’intenzione di concludere entro fine anno i negoziati per un accordo di libero scambio tra Unione Europea e India.
“Senza reciprocità si delineerebbe un attacco gravissimo alla sopravvivenza di settori strategici dell’agricoltura italiana, a partire dal riso, fino all’ortofrutta e ai prodotti trasformati della Penisola”, spiega il presidente di Coldiretti Ettore Prandini. “L’India pretende un accesso facilitato al mercato europeo, senza adeguarsi agli standard di sicurezza alimentare, ambientali e sociali che i nostri agricoltori sono obbligati a rispettare”.
Gli fa eco l’Ad di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, che al Sole 24 Ore spiega: “Significherebbe inondare il mercato di prodotti a basso costo, creando una concorrenza sleale insostenibile per le nostre imprese. […] Una delle ragioni per cui siamo contrari all’accordo è che nell’offerta negoziale indiana troviamo gli stessi elementi che penalizzavano l’Italia all’interno dell’ipotesi che poi naufragò nel 2016. New Delhi non vuole nemmeno sedersi a negoziare per quanto riguarda le esportazioni di vini e formaggi italiani. Vogliono escludere dal trattato due delle nostre produzioni più rilevanti”.
Le due associazioni, congiuntamente, chiedono dunque al Governo italiano e alle istituzioni europee di “opporsi a qualsiasi intesa commerciale che non metta al centro la reciprocità, accompagnata da un sistema di controlli efficaci che garantisca il rispetto delle stesse regole da parte di tutti i prodotti che entrano nel mercato europeo”.