Washington (Usa) – Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha intentato una causa contro lo Stato della California, accusandolo di aver fatto aumentare i prezzi delle uova a livello nazionale attraverso leggi sul benessere animale ritenute incostituzionali. Secondo l’amministrazione Trump, le normative californiane impongono “burocrazia inutile” che ostacola metodi agricoli diffusi e convenienti, compromettendo l’accessibilità delle uova per i consumatori.
La causa, presentata presso la Corte Distrettuale del Distretto Centrale della California, contesta tre norme statali: le Proposition 2 (2008) e Proposition 12 (2018), approvate tramite referendum, e una legge del 2010 firmata dal governatore repubblicano Arnold Schwarzenegger. Queste norme impongono restrizioni sullo spazio minimo da garantire agli animali da allevamento, vietano la vendita di uova prodotte da galline allevate in condizioni non conformi e mirano a garantire standard più elevati di benessere animale.
Secondo il governo federale, tali leggi violano la Clausola di Supremazia della Costituzione, sovrapponendosi alle normative federali previste dall’Egg Products Inspection Act del 1970, che già regola la qualità e la sicurezza delle uova a livello nazionale. Per Washington, la California non può imporre ulteriori standard che abbiano effetto anche sugli altri Stati.
La segretaria all’Agricoltura Brooke Rollins ha criticato la California per aver danneggiato i consumatori, costretti a pagare di più per le uova a causa dell’obbligo di allevamenti “cage-free”. “Una cosa è legiferare nel proprio Stato, un’altra è influenzare il mercato nazionale violando la Costituzione”, ha dichiarato.
L’ufficio del procuratore generale della California ha risposto respingendo le accuse: “Sono le politiche economiche del Presidente ad aver causato danni, non le nostre leggi”. Anche il governatore Newsom ha replicato, accusando Trump di voler nuovamente usare la California come capro espiatorio.
Dopo l’impennata nei prezzi a inizio 2025, i dati Usda mostrano un lieve calo a maggio (-3%), ma su base annua i prezzi restano oltre il 40% più alti.