Vacondio (Federalimentare): “Noi, maggiori inserzionisti, prime vittime delle fake news Rai”

2023-06-27T17:07:56+02:001 Agosto 2019 - 10:49|Categorie: Mercato|

Roma – L’industria alimentare investe 725 milioni di euro in pubblicità. Una cifra pari al 14,6% del totale, che ammonta a quasi 5 miliardi. Nel periodo tra gennaio e ottobre 2018, il settore del food in Italia ha investito anche più di quello automobilistico. Lo confermano i dati Nielsen, riportati da Italia Oggi, che dà spazio a uno sfogo di Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, nei confronti della Rai: “Siamo quelli che spendono di più nella pubblicità, ma siamo le prime vittime delle fake news: sembra un paradosso, ma è così”. I programmi televisivi del servizio pubblico sono, infatti, portavoce di informazioni errate o incomplete, che danneggiano l’immagine del comparto. L’elenco delle trasmissioni in questione è lungo: uno Speciale Tg1 del 17 marzo dal titolo ‘Veleni nel piatto’, Petrolio su Rai1, Report e Scala Mercalli di Rai3, Tg2 Post e Nemo di Rai 2. Nel mirino di Vacondio, gli esperti che criticano il cibo industriale, che danno informazioni parziali, selezionando i contenuti, e dunque minano il rapporto di fiducia tra azienda e consumatore. “In gioco c’è la reputazione dei più grandi brand italiani, quelli che ancora investono in Italia, non solo nella pubblicità. C’è una filiera che viene danneggiata, anche con una sola trasmissione, generando paure nei consumatori, con il crollo delle vendite di un prodotto”, spiega Vacondio. Nonostante le redazioni Rai siano più volte state contattate da Federalimentare, il confronto è sempre mancato, ma la voce di Vacondio è finalmente stata ascoltata dal presidente Rai, Marcello Foa, che ha accordato l’istituzione di un tavolo tra la federazione e i responsabili di viale Mazzini.

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