Bolzano – Il 2024 è stato un anno difficile per i viticoltori altoatesini a causa del gelo e dell’umidità. Lo conferma anche Veronika Pfeifer di Pfannenstielhof a Bolzano: “Nei vigneti non è stato necessario solo un intenso e meticoloso lavoro manuale, ma anche flessibilità e tempestività”. Tuttavia, se il meteo avverso ha fatto sì che in molti vigneti altoatesini le quantità vendemmiate fossero inferiori rispetto alle annate precedenti, la qualità dell’uva però non ne ha risentito, secondo il Consorzio Vini Alto Adige – Südtirol. Ciò vale soprattutto per i pinot, che hanno regalato grappoli sani e pienamente maturi. Le varietà rosse a maturazione tardiva hanno presentato, invece, alcune difficoltà. Già durante la vendemmia è stato necessario affidarsi all’esperienza per cogliere i grappoli al momento giusto e con la massima cura, affinché fossero nella migliore condizione possibile.
Ci si consola comunque con vini bianchi di qualità superiore. “Guardiamo con molto ottimismo all’annata 2024, poiché le basse rese e la lenta maturazione delle uve hanno creato le basi per vini bianchi estremamente raffinati e duraturi”, afferma Andreas Huber (Pacherhof).