Nielsen: le abitudini di acquisto degli italiani nel comparto ortofrutta

2019-01-22T10:11:04+02:0022 Gennaio 2019 - 09:03|Categorie: Ortofrutta|Tag: , , , |

Bologna – Il comparto dell’ortofrutta vale in Italia più di 10 miliardi di euro (-0,7%, secondo Nielsen Trade*Mis, totale negozio, 2018 vs 2017). La spesa media annua in ortofrutta, nella Gdo, per nucleo famigliare, si aggira intorno ai 315 euro, ripartita in circa 60 atti d’acquisto. Sono i dati di una ricerca Nielsen che ha indagato i comportamenti d’acquisto dei consumatori nei confronti dei prodotti sfusi rispetto ai preconfezionati (ortofrutta a peso variabile vs a peso imposto). Gli alto-acquirenti di ortofrutta fresca (che acquistano quantità sopra la media) sono famiglie medio grandi, adulti, soprattutto al Nord e nel Centro Italia; i basso-acquirenti sono sovrallocati al Sud, famiglie più giovani o single. Nielsen rileva che il recente lieve calo del comparto ortofrutticolo non confezionato (-5,5% 2018 sul 2017) è dovuto ai 12 milioni di basso-acquirenti, che acquistano meno prodotti vegetali in generale. In particolare, i basso-acquirenti acquistano frutta non confezionata solo nel 39,9% dei casi; mentre il 70,8% degli acquisti degli alto-acquirenti di frutta e verdura fresca è riconducibile allo sfuso. La preferenza è legata alle proprietà distintive: la freschezza del prodotto sfuso, oppure l’igienicità e la comodità del confezionato. Data una percezione equivalente della qualità del prodotto, emerge che chi sceglie il peso variabile vuole risparmiare e ottenere un ridotto impatto ambientale, mentre chi sceglie il peso imposto cerca praticità e comodità (46% del campione). Per il 38% degli intervistati i prodotti confezionati sono igienicamente più sicuri. I sacchetti biodegradabili (a pagamento) non incidono sui comportamenti dei consumatori (il 48% si dichiara favorevole).

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