Pechino (Cina) – A causa della peste suina, la Cina quest’anno potrebbe perdere il 40% della produzione di carne di maiale. La cifra potrebbe addirittura salire al 70%, secondo il ministero dell’Agricoltura di Pechino. Ne è conseguita un’impennata nel prezzo della carne di maiale. Al punto che, per far fronte alla crisi, da settembre, il governo ha fatto ricorso alle riserve strategiche. Secondo quanto riporta in data odierna Italia Oggi, sono state vendute all’asta 10 mila tonnellate di carne provenienti dalle riserve nazionali – lotti importati da Danimarca, Francia, Stati Uniti e Regno Unito -, pari allo 0,2% del consumo mensile di carne suina: insufficiente a calmierare l’impennata dei prezzi. Il primo ministro Li Keqiang ha dunque invocato la necessità di prendere provvedimenti: indennizzare gli allevatori e introdurre incentivi per far ripartire la produzione. Misure inutili dal momento che, come lamentato dagli allevatori stessi, le autorità locali non pagano gli indennizzi. Di questo passo, il virus seguirà a diffondersi e a incidere sull’aumento dei prezzi, tanto che, per la prima volta in dieci anni, l’inflazione supererà gli obiettivi fissati dal governo.
Cina, impennata nel prezzo della carne di maiale
RepartoGrafico2019-10-04T12:26:39+02:004 Ottobre 2019 - 12:26|Categorie: Carni, Salumi|Tag: peste suina|
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