ESTERI
Il caporalato nell’industria conserviera italiana al centro di un articolo del Guardian

2017-10-26T13:55:29+02:0026 Ottobre 2017 - 13:55|Categorie: Ortofrutta|Tag: , , , , , |

Londra (Uk) – L’ennesimo colpo all’immagine del food made in Italy nel mondo arriva da un articolo pubblicato dal quotidiano inglese The Guardian, il 24 ottobre, e dedicato al problema del caporalato nelle campagne del Meridione. Intitolato ‘The terrible truth about your tin of Italian tomatoes’ (letteralmente, ‘La terribile verità sulle vostre latte di conserve di pomodoro italiane’), racconta lo sfruttamento della manodopera nelle campagne del Sud Italia e muove un’indiretta accusa contro l’industria conserviera italiana, che ne trarrebbe vantaggio. “Gli atti giudiziali rivelano che i frutti utilizzati da due colossi dell’agroalimentare, presenti anche nei supermercati del Regno Unito, sono stati raccolti da lavoratori nel Sud Italia costretti a sottostare a condizioni di sfruttamento totale”, si legge nel sommario dell’articolo. Il riferimento va ai brand Mutti e Conserve Italia, ampiamente presenti sugli scaffali della Gdo inglese, e chiamati in causa nel corso delle indagini per la morte del bracciante Abdullah Muhammed, stroncato da un infarto nell’estate del 2015 durante la raccolta dei pomodori. “Gli inquirenti italiani hanno ripercorso l’intera filiera fino ai vertici dell’industria italiana del pomodoro trasformato, che vale 3,2 miliardi di euro”, prosegue l’articolo. “Sebbene le aziende non siamo responsabili del decesso, il loro collegamento è significativo”. La nuova normativa per contrastare il fenomeno del caporalato è stata approvata dal Parlamento italiano lo scorso 18 ottobre. Clicca qui per leggere l’articolo completo pubblicato dal The Guardian.

Torna in cima