Roma – Una pratica che, prima dell’emergenza Covid-19, veniva sbrigata in un’ora, ora richiede ben 15 giorni. A lanciare l’allarme Cia-Agricoltori italiani, che in una nota evidenzia la grave problematica rappresentata dal tempo necessario a dotare di codice fiscale i lavoratori stranieri che le aziende vinicole italiane contrattualizzano in periodo di vendemmia. Una lungaggine burocratica causata, secondo l’associazione, dal fisco 4.0 e dallo smart working degli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate. “Le imprese agricole, dopo aver presentato via e-mail la modulistica precompilata, devono aspettare tempi troppo lunghi per il rilascio del codice, essenziale all’assunzione dei braccianti esteri per un regolare rapporto di lavoro”, spiega Cia. “La lunga procedura non ha riscontri con il passato e suscita molti dubbi sull’efficienza delle piattaforme digitali della pubblica amministrazione, che in tempi di crisi come questo dovrebbero, invece, velocizzare le pratiche burocratiche per agevolare il rilancio dell’economia del Paese”. A complicare ulteriormente la situazione, l’indicazione degli sportelli digitali di non effettuare richieste di codici fiscali cumulativi: massimo 10 per singola e-mail.
La burocrazia 4.0 mette a rischio la vendemmia
federica2020-08-10T12:44:34+02:0010 Agosto 2020 - 12:44|Categorie: Vini|Tag: cia agricoltori italiani, vendemmia|
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